Niente è a caso - Paul Auster
Quando cercavo una risposta… e l’ho trovata nel libro sul comodino
Ho iniziato a leggere i libri di Paul Auster 15 anni fa e non ho più smesso. Sono i miei libri rifugio, quelli in cui continuo ad andare a intervalli regolari. Continuerò a tuffarmici dentro finché non finiranno… e allora comincerò daccapo.
Paul Auster ha un trucco per tenere incollatə alla pagina lettori e lettrici: raccontare la quotidianità attraverso i bivi e le casualità che rendono la vita imprevedibile.
Tre anni fa ho cominciato un nuovo lavoro: insegnante di sostegno nelle scuole superiori. Era tutto nuovo per me, tranne il senso di inadeguatezza. Andavo alla disperata ricerca di segnali positivi e lo sguardo perso degli studenti non è che fosse di grande aiuto.
Uno dei primi giorni presi parte ad una lezione di italiano. Il brano del libro di antologia in lettura si intitolava “Mai più senza”, un racconto autobiografico tratto dalla raccolta “Esperimento di verità”, proprio di Paul Auster.
Raccontava della passione dello scrittore che a 8 anni era già letteralmente malato di baseball. I suoi genitori decisero così di portarlo ad una partita dei New York Giants. Alla fine dell’incontro lo stadio si svuotò e il bambino si imbatté quasi per caso in Willie Mays, il suo idolo. Gli si avvicinò incredulo per chiedergli un autografo, ma nessuno dei presenti aveva una matita.
Paul pianse calde lacrime e da allora porta sempre una matita con sé.
“Se non altro, gli anni mi hanno insegnato questo: se hai una matita in tasca, ci sono buone probabilità che un giorno o l’altro ti venga la tentazione di usarla.
Come mi piace dire ai miei figli, fu così che diventai uno scrittore.”
Intanto sul comodino avevo in lettura “Qui e ora”, un epistolario tra Auster e il premio Nobel J.M. Coetzee.
Fu proprio tra queste lettere che trovai una incredibile sorpresa… Auster raccontava a Coetzee di essere andato ad un festival letterario in Florida e di aver incontrato lì una scrittrice, Amy Tan. Anni prima un comune amico regista gli aveva raccontato un episodio di cui Amy era stata protagonista. La storia aveva talmente incuriosito lo scrittore da farne uno dei racconti della collezione “Esperimento di verità”. In occasione di questo incontro Auster donò ad Amy Tan una copia del libro. Lei lo lesse e rimase colpita dalla storia su Willie Mays. Le venne poi in mente che due suoi cari amici erano i vicini di casa dell’ormai settantaseienne Willie.
Amy allora chiese agli amici di bussare alla porta di Willie e di leggergli la storia del piccolo Paul. Questa volta furono gli occhi di Willie a riempirsi di lacrime: “Cinquantadue anni, cinquantadue anni!”, ripeteva.
La settimana successiva Amy Tan andò a New York e portò a Paul Auster un regalo per i suoi 60 anni: una palla da baseball con il tanto agognato autografo.
La lettera a Coetzee si concludeva così:
Il vecchio ha avuto infine quello che il bambino desiderava tanto. Naturalmente il vecchio non lo desiderava più, ma non importava. Se non altro, il vecchio si è commosso perché Willie si era commosso.
Paul ha avuto l’autografo, Alessandra il segno che aspettava.
Tutti i disegni, le animazioni e le elaborazioni delle immagini sono di mia proprietà!
Se vuoi condividerle puoi farlo insieme al nome della loro autrice.
Grande. Ottima scrittura e grandissima capacità di comunicare emozioni.
è stupenda! Un enorme benvenuto, e a pois.